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Come nasce Asilo di Vespolate
Fonte: Vespolate sulle strade delle risaie
di Gianfranco Capra
Nell'Ottocento la popolazione Vespolina viveva in preoccupante miseria e i bambini venivano lasciati alle cure di famigliari ed amici. L'idea di dotare il paese di un Asilo infantile nasce dalla mente di Antonio Afferni, che vuole edificare una struttura dedicata alla cura dei bambini.
Afferni si arruola nell'Esercito Regio Piemontese all'età di sedici anni e si dedica alla carriera militare, raggiungendo nel 1848 il grado di sottotenente.
Nei brevi periodi di licenza presso il fratello, nota con dolore tanti bambini (non ancora in età scolare) necessariamente abbandonati dai genitori.
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Le spese per realizzare un'opera così importante sono ingenti, ma Afferni non si spaventa: da parte sua comincia ad accantonare metà del suo stipendio, riservandolo a tale opera. In diverse serate, passate in casa del dottor Callisto Bosio, farmacista di Vespolate, in compagnia degli amici avvocato Borgogna, Gatti, Pozzi e del sacerdote professor Galvagna, l'ufficiale continua a proporre e riproporre la sua idea che viene condivisa in pieno dagli amici.
Il sacerdote Galvagna, già nel 1848, iscrive per primo il proprio nome nel libro d'oro dei benefattori. Le offerte cominciano ad arrivare, sempre più numerose, sempre più consistenti.
La popolazione di Vespolate palesa il suo entusiasmo all'idea di avere in paese un Asilo ove collocare i propri bambini.
Gli anni passano, ma qualcosa si concretizza. Nel 1861, il capitano Afferni si congeda dall'esercito, dopo aver trascorso buona parte della sua vita sui campi di battaglia e nelle caserme. Due anni più tardi, si dà il via ai lavori su un terreno del vecchio e abbandonato cimitero, gratuitamente concesso dall'Amministrazione comunale. L'Asilo infantile si erge su quella che oggi è chiamata via XXV Aprile.
I più importanti agricoltori di Vespolate provvedono gratuitamente al trasporto di tutto il materiale da costruzione. Nell'estate del 1866 le opere murarie sono concluse; bisogna provvedere alle attrezzature e al personale idoneo per il buon funzionamento della scuola.
Nel 1849 era sorto a Voghera, un nuovo ordine monastico, quello delle Suore Benedettine della Divina Provvidenza. Il capitano Afferni e l'avvocato Borgogna, tramite amici, si rivolgono proprio a quelle suore, e nel settembre del 1869, le Reverende Suore Benedettine arrivano a Vespolate e fanno funzionare l'Asilo.
La loro fatica non ha limite; la loro abnegazione è totale, e i piccolissimi vespolini ricevono una prima educazione, fondamentale dopo quella della famiglia. Intanto nel 1892, il senatore Antonio Malusardi riesce a far riconoscere all'Asilo di Vespolate tutti i diritti di "Ente Morale".
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Il capitano Afferni, straordinaria figura di uomo e di mecenate, è stato il primo presidente dell'Asilo infantile, costretto a lasciare la carica alla fine del 1898 per motivi di salute. Moriva il 18 settembre del 1900, fra il dolore di tutti.
Gli succedettero nel prestigioso e delicato incarico l'avvocato Borgogna, il cavalier Vignati, Giovanni Brezzi, Rossi, Manzini, Busti, che riuscirono a migliorare l'Asilo infantile, diventando poi un modello di Scuola Materna con le cure del dottor Luigi Geranzani.
Lasciarono all'Asilo ragguardevoli somme la vedova dell'avvocato Borgogna, il che permise la costruzione del refettorio, la signorina Rosina Tettoni, il pievano don Giacomo Carpani, Francesco Gambero che donò un appezzamento di terreno.
Oggi il presidente dell'Asilo Infantile di Vespolate è Antonio Manzini.
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